Lunedì, 28 Febbraio 2022 06:27

Piacenza: grave la decisione di escludere i giornalisti dal processo alle docenti della Scuola Vittorino da Feltre

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La Gilda degli Insegnanti ritiene grave il fatto che i giornalisti non siano stati ammessi ad assistere all’udienza, forse la più importante, del processo (che dovrebbe essere pubblico) alle due docenti della Scuola “Vittorino da Feltre”, compresa nel 5° Circolo Didattico di Piacenza. 

Nel corso dell’udienza le parti hanno esaminato i video che vengono usati per accusare le due maestre di presunte violenze, i cittadini e la nostra categoria in particolare hanno il diritto di sapere, con occhi diversi da quelli delle parti in causa, quali sarebbero le azioni che vengono qualificate come “violenze”.

Spesso, in situazioni simili, abbiamo visto che vengono percepite come violenze le ramanzine energiche ad alunni poco volenterosi, il contenimento di piccoli che talvolta compiono azioni repentine e pericolose per loro e gli altri, in molti procedimenti di questo tipo vengono estrapolati pochi minuti dei frammenti di immagini dall’intero orario scolastico del monte ore di lezioni frontali di un docente, che nella scuola primaria è di 22 ore settimanali.

Per questo sarebbe stato interessante sapere quali immagini sono usate a carico delle nostre colleghe. Forse mai qualcuno, diverso dai docenti, è stato perseguito per la propria colpa in educando, quasi mai le parti accusatorie si avvalgono dell’ausilio di professionisti in possesso dell’abilitazione all’insegnamento nel grado di scuola per il quale si procede. Nel caso di Piacenza abbiamo notato che sono stati sempre resi noti i nomi delle accusate e mai quello di chi le ha “segnalate”.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, a tal fine commenta: “Nessuna legge ha ancora definito quali siano i confini della funzione autoritativa del docente di Scuola Statale, rappresentante dello Stato che ha anche il dovere di imporre le consuete prassi raccolte nel Galateo, ovviamente non intendiamo giustificare eventuali casi di percosse o maltrattamenti fisici, quella è violenza”

 

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